I TOKEN "INFUNGIBILI" TRA DIRITTO D'AUTORE E AUTONOMIA PRIVATA DEL MERCATO GLOBALE di MUCIACCIA NICOLÒ

Il fenomeno dei non-fungible token (NFT), per quanto oramai diffuso nella prassi, non è ad oggi destinatario né di una compiuta definizione normativa né di una specifica regolamentazione. Obiettivo del presente lavoro è allora di ricomporne il quadro giuridico, individuando una disciplina congrua rispetto alle peculiari caratteristiche di così eterogenee fattispecie, in particolare sul piano del diritto d’autore. Muovendo dall’ambiguità della nozione di infungibilità, il cui significato muta nel passaggio dal piano tecnologico a quello giuridico, si osserva l’impatto dell’introduzione in ambiente digitale, per mezzo degli NFT, del concetto di scarsità sulla circolazione delle opere artistiche tokenizzate e, così, sull’operatività del principio di esaurimento. La posizione di chi crea il token e quella del suo «titolare» sono però conformate dalle clausole unilateralmente imposte dalle piattaforme che gestiscono le blockchain, circostanza che impone, da ultimo, di intercettare i principi in punto di validità ed efficacia di tali previsioni contrattuali, spesso sbilanciate a favore di soggetti che operano nel mercato globale, anche al fine di individuare le forme di tutela consegnate agli utenti una volta individuata la disciplina territorialmente applicabile e adeguati criteri di competenza giurisdizionale.