Il lavoro affronta il delicato rapporto tra motivazione dei provvedimenti decisori penali e la ricorribilità dei medesimi per la violazione delle previsioni in tema. Ciò, ripercorrendo le successive evoluzioni normative in ordine alla previsione di cui alla lettera e) dell'articolo 606 c.p.p., nel tentativo di verificare la rispondenza a realtà della pressoché uniforme valutazione giurisprudenziale, che ritiene di limitare la portata e l'ambito di estensione del controllo della cassazione per evitare pretesi indebiti sconfinamenti del merito, garantendo all'organo la sua funzione di nomofilachia. Sul punto, alla stregua di una verifica del dato positivo e delle recenti proposte di riforma, si perviene all'individuazione di un possibile punto di equilibrio, tra l'esigenza di tutela dei diritti fondamentali e quella di mantenimento in capo alla Corte del suo ruolo di vertice dell'ordinamento giudiziario.
