I ritratti al femminile di Isabel Allende sono emozionanti dettagli all’interno di un quadro sociale e storico più grande. Violeta, della grande narratrice cilena, parte proprio agli albori della Grande depressione e con il virus dell’influenza spagnola appena sbarcato in America Latina. Nel 1920 Violeta nasce e non sa ancora quale destino l’aspetta con cinque fratelli maschi e una famiglia borghese caduta in rovina. Nella regione selvaggia e bellissima in cui Violeta si trasferisce con i genitori e i fratelli tutto sembra possibile e ancora plasmabile. In un Cile forte e tempestoso, la ragazza ama, perde, gioisce e ricomincia ogni volta. Sullo sfondo la storia con la s maiuscola, impossibile da prevedere e da contrastare, ma Violeta passa attraverso gli eventi e cerca di sconvolgerli. Il suo cammino nella lotta per i diritti delle donne inizia in una terra e in una società arida che questa ragazza, dal cuore forte e gentile, cercherà di cambiare. Dopo cento anni, all’inizio di una pandemia mondiale, Isabel Allende ci fa ritrovare una donna straordinaria alla fine dei suoi giorni, ma sempre pronta a combattere.
