Joanna Bourke indaga sulle ragioni che hanno reso la violenza qualcosa di ordinario e sui motivi per cui gli atti di crudeltà sono diventati quasi naturali, invadendo la nostra vita quotidiana.
In questo libro l’autrice si concentra soprattutto sul fenomeno della violenza sessuale e sulla vergogna, uno degli aspetti più problematici dell’abuso stesso. L’idea che la dignità di una donna venga distrutta fa si che la vittima di uno stupro provi vergogna, confrontandosi con i propri sensi di colpa.
La vittima rimane in silenzio, si tormenta, senza avere il coraggio di parlare a cuore aperto. Viviamo in una società in cui la violenza sessuale è un tema che spaventa ancora molto e che tutt'oggi non viene affrontato come si dovrebbe. Da qui l’importanza del dialogo per poter abbattere quella sovrastruttura di oppressione che ha origine da istituzioni e ideologie.
Un testo profondo che raccoglie tutte le riflessioni della storica e sociologa neozelandese che da sempre si batte a favore della giustizia per le donne e per i più deboli.