Se ci soffermiamo sulla grandezza degli autori di un’antologia come Racconti giapponesi rimaniamo intimoriti e meravigliati di fronte a tanta grandezza letteraria. La traduttrice italiana del maestro nipponico per eccellenza Haruki Murakami compie infatti un’operazione importante riunendo intorno al grande nucleo Giappone gli scrittori che l’hanno amato, che ci hanno vissuto o che l’hanno conosciuto solo grazie ai suoi narratori. Buzzati, Yourcenar, Nooteboom, Forest, Carter, Fosco e Dacia Maraini, Brokken, Calvino, Yoshimoto, Parise e lo stesso Murakami raccontano così un Giappone personale che emerge dalle pagine con tutta la sua particolarità, le sue tradizioni e le sue innovazioni. Del Giappone non saremo mai stanchi sembra dire questa raccolta di visioni. Le contraddizioni tra tecnologia, natura e tradizione di un Paese così ricco di sfaccettature sono infatti in ogni racconto, in ogni ricordo, ma quello che non manca mai è la meraviglia, l’unicità del Giappone perché la sua cucina, il suo modo di vivere, di percepire le relazioni e gli altri sono frutto di un mix che non è riproducibile in altro luogo. Per questo Racconti giapponesi è un libro unico e imperdibile per chi vuole conoscere tante voci su un Paese che non smetterà mai di essere scoperto.
