Manuale di diritto urbanistico

ISBN: 9788813376109
NUMERO PAGINE: 416
ANNO EDIZIONE: 2021
EDITORE: Cedam
€ 27,00
€ 25,65

Dopo l’avvento del regionalismo non esiste più nel nostro Paese un’unica disciplina urbanistica valida per l’intero territorio nazionale ma tanti diritti urbanistici quante sono le Regioni. Manca anche - tranne che per il settore dell’edilizia - una legge-cornice che definisca chiaramente i principi della materia. Per questo, il Manuale non si limita a illustrare le novità legislative dell’ultimo momento di maggior impatto (l’estensione delle “autodenunce”, delle “conferenze di servizio semplificate”, dei “silenzi significativi” e altro), ma si propone anche di ricomporre in termini sistematici la (debole) trama di una materia soggetta a continue tensioni. La trattazione, pur muovendosi in una logica rigorosamente giuridica, è anche punteggiata da rapide notazioni che, prendendo spunto quasi sempre da vicende sintomatiche offerte dall’esperienza più recente, abbandonano consapevolmente la gabbia giuridica allo scopo di rappresentare meglio la realtà delle cose, senza le deformazioni della caverna platonica. Punti di forza Questo Manuale non si limita a illustrare le novità legislative dell’ultimo momento di maggior impatto anche sull’opinione pubblica (l’estensione delle “autodenunce”, delle “conferenze di servizio semplificate” e dei “silenzi significativi”), ma si propone anche di ricomporre la (debole) trama di una materia, soggetta a continue tensioni. Proprio in considerazione di ciò, non solo la trattazione è caratterizzata da riferimenti storici utili a far comprendere la direzione di marcia dei singoli istituti, ma anche da un taglio sistematico utile per offrire ai lettori (soprattutto ai più giovani) un quadro chiaro e sintetico della materia. Non minore attenzione è stata riservata a quelle altre dissonanze meno visibili collegate al gioco reale degli interessi in campo. Uno dei capitoli in cui quest’ultimo aspetto è stato sviluppato con maggiore dovizia di particolari è quello dedicato alle c.d. “Materie limitrofe” finalizzate alla cura dei c.d. interessi sensibili (beni culturali, paesaggio, ambiente). Interessi qualificati generalmente come primari (e quindi forti) per il loro stretto collegamento con i valori costituzionali, ma intrinsecamente deboli e bisognevoli quindi di robuste corazze non solo giuridiche per la loro effettiva tutela. Il capitolo dedicato ai “Beni comuni” affronta proprio queste problematiche. A chi si rivolge Studenti e docenti della materia Biblioteche del settore

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Anno Edizione 2021
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