Filosofia del dovere giuridico

Autore: Incampo Antonio
ISBN: 9788866118336
NUMERO PAGINE: 230
ANNO EDIZIONE:
EDITORE: Cacucci editore
€ 20,00
€ 19,00

Che cos’è il diritto? Il libro traccia linee astratte: semplici, orizzontali o verticali di realtà multiformi, disperse, forse inarrestabili nel loro divenire; linee però sufficienti a ricavare idee universali . S i parte dal linguaggio . Sono tante l e p aro l e del diritto per dire che ogni giuspositivismo è ingenuo se confonde la vita del diritto con la volontà di chi “comanda”. Non sono pochi i principî incondizionati, né il normativo è scevro dal cognitivo. Tutt’altro. Pure il bene è more geometrico se si sta allo scopo del diritto.

E sullo sfondo la terra. La terra è sempre stata di ostacolo al lógos. Eppure i mondi informazionali di oggi, i mercati sconfinati, la globalizzazione senza ritorno non hanno smarrito la regola. Si può osservarlo nell’Explicit di questa nuova edizione del libro. La terra ha perso la sua fisica. Sono subentrati la meta -fisica, il non - luogo, o l’ u-topia. Ci sono punti fermi? Dov’è l’equilibrio eterno delle cose? Le risposte hanno innanzitutto simboli come nel quadro in copertina di Marino di Teana. È l’Équilibre dans l’Éternel. La verità stenta nella differenza di mondi che si dichiarano opposti tra loro, ma può trovare in ogni caso il “settimo sigillo” di profondissimi cieli. Se ne sono accorti i sistemi politici nella nuova “primaver a” di paesi all’aurora della loro democrazia; lo hanno concepito i sistemi giuridici nella scoperta irretrattabile dei diritti umani. Annientare ogni determin azione e ripetere all’infinito lo Scetticismo è come cadere nel groviglio della coscienza. Essa vede ogni cosa mutevole, nondimeno mostra di avere come essenza l’immutabile (al meno l’io esiste!), e quando infine scorge che l’immutabile è la sua essenza, non fa che mostrarsi ancóra mutevole. È la coscienza i n felice.

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Anno Edizione 2019

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