Come scrivevo nel presentare la prima edizione degli “Elementi”, uscita per i tipi di Pacini Giuridica nel 2017, l’ambizione era soltanto di offrire una trattazione della materia “non arida e all’insieme proporzionata alle esigenze di formazione degli studenti della facoltà di Giurisprudenza”.
Gli esiti incoraggianti dell’esperienza di questi anni con gli studenti della facoltà milanese mi inducono a riproporre il testo. Si è trattato non solo di tenere conto di alcune, invero minime, novità normative e di alcune importanti evoluzioni della dottrina e della giurisprudenza, ma anche di rimeditare l’esposizione dei singoli argomenti, verificando la necessità di interventi chiarificatori o di approfondimenti che erano stati tralasciati.
L’intento di commisurare la trattazione alle esigenze formative dei discenti del terzo anno della facoltà giuridica ha imposto di bandire preoccupazioni di elementarietà delle esemplificazioni e di pedanteria espositiva, di limitare gli argomenti da trattare a quelli davvero fondamentali per il governo della materia, di affinare il più possibile la chiarezza dei passaggi logici e delle definizioni dei concetti. Si è reso così necessario anche rinunciare a una rielaborazione critica personale di tutti i singoli snodi interpretativi – che, inevitabilmente, avrebbe troppo affollato l’esposizione –, limitando l’impegno ricostruttivo agli istituti selezionati come di valore fondante.
Certo, non si sono celati il tecnicismo e la complessità della materia, da alcuni decenni accresciuta dalla propensione della nostra giurisprudenza ad attingere le soluzioni anche dall’uso delle categorie teoriche elaborate dalla dottrina, importandone terminologia e sistemazioni concettuali sì da renderle di uso comune e allora componenti imprescindibili del bagaglio di conoscenze che formano il quadro base di riferimento. Sui punti selezionati il testo riflette però le convinzioni e il pensiero di chi scrive, e gli orientamenti della giurisprudenza sono evocati solo ove ritenuti davvero fondamentalmente persuasivi o condizionanti l’applicazione concreta delle regole del processo.
