Con il libro “La secessione dei ricchi” Gianfranco Viesti, uno dei principali esperti di coesione territoriale, ci aiuta a capire un tema complesso legato al nostro paese: il regionalismo italiano. Se da una parte il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza cerca di stimolare una strategia nazionale di sviluppo, dall’altra parte persiste costantemente la pressione politica per un federalismo divisivo. Un’azione che però metterebbe a rischio le grandi politiche nazionali, come l'istruzione, la sanità e le infrastrutture, e frammenterebbe il mercato italiano per le imprese a causa di normative differenziate. Una questione tornata in primo piano con il governo Meloni, incoraggiata dalla forte pressione esercitata dalla Lega e da Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Per Viesti è essenziale fare una valutazione aggiornata sulle richieste di autonomia differenziata da parte delle regioni, analizzando le prime azioni del governo Meloni e mettendo in evidenza i potenziali effetti che il decentramento di numerose competenze potrebbe avere sull'organizzazione dei poteri e dei servizi pubblici, nonché sull'esercizio dei diritti di cittadinanza sanciti dalla Costituzione. Non sorprende, tuttavia, che dietro a tutto ciò ci siano dibattiti politici e divergenze tra i partiti. Diverse forze politiche, infatti, cercano di gestire questa delicata questione per ottenere consenso nelle regioni del Centro-Nord del Paese, ma non c’è una strategia precisa e nessuna visione chiara per il futuro. Per molti l'unica soluzione possibile per affrontare le incertezze future è quella di concentrarsi sulle comunità regionali, ma ciò potrebbe portare alla secessione delle regioni più ricche, a discapito del resto degli italiani.
