Che contratti! Progettare, scrivere, disegnare contratti semplici e chiari

ISBN: 9788875245283
NUMERO PAGINE: 318
ANNO EDIZIONE: 2022
EDITORE: Giappichelli
€ 38,00
€ 36,10

- A chi serve questo libro? A coloro che scrivono, leggono, gestiscono contratti. Mondi di coloro che, nelle aziende e negli studi, per lavoro o anche per interesse, vogliono contratti più leggibili, più efficaci e capaci di esprimere con precisione e la massima semplicità ciò per cui si scrivono: definire i termini di un accordo. Avvocati e avvocate, legali d’impresa, dirigenti d’azienda, consulenti per la redazione di testi contrattuali, utenti a tutti i livelli, compresi i comuni cittadini e consumatori: il libro si rivolge a tutti e a tutte, senza distinzione. Semplicità e chiarezza dei contratti saranno le parole chiave, che abbiamo voluto anche riportare nel sottotitolo a caratterizzare il libro. Un lavoro difficile, perché, come disse Bruno Munari, «complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere […] La semplificazione è il segno dell’intelligenza» 1. Ma serve anche innovazione e tecnologia per contratti futuri che restino (o forse meglio tornino a essere) un po’ più umani. Questo libro vuole allora essere una cassetta degli attrezzi per chi vuole provare a progettare in modo nuovo i contratti nella complessità dei nostri giorni, una guida per suscitare curiosità e idee e per immaginare come possono essere e come ciascuno di noi vuole che siano i contratti che regoleranno le nostre relazioni nel prossimo futuro. Questa sarà anche una scelta etica e politica, di democrazia, di identità professionale e responsabilità d’impresa. - Cosa si legge in questo libro Abbiamo voluto realizzare un libro che avesse tre anime convergenti: spiegare perché è bene scrivere i contratti in modo diverso, come si può fare, e far vedere come possono venire, inserendo esempi e descrivendo casi, sia quelli meno virtuosi che, soprattutto, quelli più virtuosi. Non vogliamo insegnare niente a nessuno. Abbiamo solo voluto con-dividere, ossia dividere con chi ci vorrà leggere, le conoscenze e esperienze che abbiamo raccolto in questi anni dalle nostre diverse attività professionali, affinché dalla con-divisione la conoscenza possa moltiplicarsi. - Come si legge questo libro Abbiamo voluto fare in modo che ognuno lo legga come meglio gli piace, entrando dall’inizio o da uno dei diversi punti di accesso. Per offrire a chi ci leggerà questa libertà abbiamo voluto aggiungere alcuni strumenti che crediamo molto utili. Ciascun capitolo: – è introdotto dalle parole chiave, contraddistinte dal simbolo # che ormai tutti conosciamo. Queste parole, in ordine alfabetico, indicano i contenuti per noi fondamentali del capitolo e costituiscono l’Indice degli argomenti che si trova alla fine del libro; – segue il Sommario, che riprende i titoli dei paragrafi, per poter avere uno sguardo d’insieme; – alla fine si trova una sintesi discorsiva dei contenuti («Il capitolo in breve»). - Indici: – l’indice generale è un requisito inevitabile e sostanziale; – l’indice delle parole chiave, come abbiamo visto, permette un ulteriore accesso; – l’indice dei nomi aiuta anche chi è interessato a trovare citazioni e riferimenti; – l’indice delle figure completa l’elenco. - Citazioni bibliografiche: – nel testo sono date in sigle, con cognome autore e anno (es: Rossi, 2022); – nella Bibliografia finale sono sciolte; – per le fonti web abbiamo indicato l’url completo. - Qualche avvertenza linguistica Il tema linguistico è centrale: abbiamo voluto scrivere un testo che avesse le stesse caratteristiche di leggibilità dei contratti. Si troveranno anche varie espressioni inglesi: siamo consapevoli che ciò può essere visto come contraddittorio rispetto alle avvertenze che noi stessi diamo. Quando le usiamo tuttavia è non per moda o per spocchia, ma perché si tratta di espressioni largamente in uso negli ambiti legali ed economici: usarle ha significato indicare in modo più diretto l’oggetto a cui si riferiscono. Abbiamo però cercato di limitarle e di spiegarle quando necessario. Abbiamo cercato, laddove ci è stato possibile, di utilizzare espressioni che non si riferiscono a una specifica identità di genere o al più espressioni di genere sia al maschile che al femminile. Quando però questo non ci sia riuscito, abbiamo deciso di utilizzare il genere maschile sovraesteso, solo per rendere la lettura più fluida. Abbiamo bene in mente il tema dell’inclusività del linguaggio (abbiamo dedicato anche un capitolo appositamente a questo tema), ma ci è parsa la scelta che consentisse maggiormente di rendere il testo comprensibile, piuttosto che l’uso di schwa, asterischi, generi alternati o altro. Buona lettura.

Informazioni aggiuntive
Anno Edizione 2022
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