Miseria e povertà, costanti secolari, non hanno mai risparmiato l’infanzia. Già a partire dal XV secolo, per fronteggiare tale questione sociale, una pluralità di istituzioni assistenziali, religiose e laiche, si mobilita a sostegno delle frange più deboli della popolazione, tra cui si distingue quell’infanzia abbandonata e relegate ai margini della società civile. In questo scenario Lucca, così come altre città italiane nell’Ottocento, è il laboratorio dove agiscono forme e politiche assistenziali rivolte alla tutela dell’infanzia , priva del sostegno morale ed economico della famiglia. Il presente volume intende mettere a fuoco la sensibilità sociale delle istituzioni di beneficienza verso questo fenomeno e l’incidenza del loro ruolo su temi cruciali come l’educazione, la formazione professionale, la tutela della salute dei minori. Si pongono così le basi per un successivo inserimento sociale, offendo una speranza di riscatto attraverso il lavoro. La ricerca che esamina fonti documentarie eterogenee di estremo interesse, oltre a fornire un’analisi quantitativa del fenomeno, permette la ricostruzione di numerose storie personali, definendone il contesto in cui interagiscono le istituzioni, il bambino e la sua famiglia.